Parigi: diario fotografico del mio weekend
L’intento del viaggio era quello di respirare Parigi a pieni polmoni, senza correre di museo in museo – ma solo perché entrambe avevamo collezionato tutte le visite nei nostri precedenti viaggi – ed entrare in quel mood artistico-romantico quanto prima.
Parigi a inizio a Aprile è stato come sognare. La mia terza volta nella capitale francese, con Serena, la mia amica del cuore dall’animo parigino costretta ad un “misero” ma liberatorio incontro annuale con la città dei suoi sogni.
Graziate da un meraviglioso sole, ci siamo recate ai jardin du Luxembourg, e abbiamo respirato a pieni polmoni la primavera, assaporandone il suo rilassante buonumore.
Sognanti grate di quella bellezza ci siamo dirette a Saint-Germain-des-Prés, perdendoci nel cuore letterario, nonché uno dei quartieri più affascinanti di Parigi.
Shopping e chiacchiere senza sosta culminate in un cappuccino al Café de Flore. Fondato nel 1887, conosciuto anche come il café dei letterati, frequentato da grandi personaggi della cultura tra cui Apollinaire, Rimbaud, Sartre, Picasso, Jacques Prévert e molti altri che hanno reso il locale un’istituzione culturale. A Parigi inalare arte è consuetudine.
La seconda giornata è iniziata con una piacevole scoperta, ONI caffè, un posticino delizioso vicino all’hotel che ci ha dato la carica per affrontare una giornata all’insegna dei disagi – linee interrotte, fermate chiuse per via della manifestazione dei gilet gialli.
Nonostante i giri immensi, siamo riuscite portare a termine i nostri piani di giornata.
La Tour Eiffel, e le diverse visuali per realizzare qualche scatto originale e poi la passeggiata a Trocadero.
La svolta della mia giornata arriva prima di andare a prendere la metro, quando casualmente leggo di un’ esposizione fotografica di Sebastião Salgado – fotoreporter umanista nonchè mio fotografo preferito – al Musee de L’Homme… potevo forse perdermela?
Un momento per me perfetto, una selezione molto forte e particolare che mi ha emozionato molto. Per completare un quadro già idilliaco, abbiamo deciso di fare colazione nel bar del Museo, pain au chocolat con vista Tour Eiffel. ( Scatti online su IG @onemoreaddiction )
Una “breve” tappa alle Galeries Lafayette per l’acquisto della mia fragranza del cuore – Angelique sous la pluie – Frederic Malle. Nell’uscire dalle Gallerie ci siamo imbattute in un ristorantino che ci avrebbe restituito le forze per affrontare il pomeriggio.
Fauchon, tappa obbligatoria per un dolce e per qualche regalo e poi alla volta di Cattedrale di Notre-Dame, a rilassarci di fronte a tanta bellezza. Dopo qualche scatto ci siamo dirette da Shakespeare and Company.
Pura poesia perdersi in quelle stanze piene di libri e di turisti con il naso all’insù alla ricerca del volume perfetto.
La scoperta migliore è avvenuta al piano di sopra, in una piccola stanza, dove un ragazzo al pianoforte ha regalato ai pochi presenti attimi indimenticabili.
Il libro che ho scelto? Lo svelerò qui!
Rientrate in hotel per una rinfrescata e poi a vedere la Tour Eiffel illuminata… lo spettacolo in programma quella sera non ha eguali
La giornata successiva è stata molto più lenta, alla basilique du Sacré-Cœur, salendo eroicamente la scalinata e godendo del tragitto e della vista al nostro arrivo.
Dalla basilica a “la terre libre des artistes”. Prima di lasciare Parigi ci è sembrato doveroso passeggiare a Montmartre. L’autenticità del luogo è compromessa da una quantità eccessiva di locali turistici, ma pensare che il quartiere è stato frequentato da artisti come Renoir, Picasso, Toulouse-Lautrec sarà sufficiente per riportarvi ad apprezzare l’unicità di quel luogo.
E con la musica nelle orecchie ci siamo poi dirette verso il treno per casa…
Des yeux qui font baisser les miens
Un rire qui se perd sur sa bouche
Voilà le portrait sans retouches
De l’homme auquel j’appartiensQuand il me prend dans ses bras
Il me parle tout bas
Je vois la vie en rose…
Ciao Parigi, ci vediamo presto.